Ai Sacerdoti figli
prediletti della Madonna
Scritti di Don Stefano Gobbi
Quasi
venti Cardinali e oltre centocinquanta Vescovi, più di cinquanta
mila Sacerdoti e Religiosi, hanno seguito il Movimento Sacerdotale
Mariano, ricevendo attraverso il libro che contiene i messaggi,
insegnamenti preziosissimi dalla Madre di Dio, in questo devastante
attacco della Massoneria ecclesiastica alla sana dottrina della
Chiesa ed ai Sacramenti, specialmente all’Eucaristia.
Diversi
vescovi hanno dato il loro Imprimatur a questo libro. Troverete
questi messaggi della Madonna rivelati attraverso Don Stefano
Gobbi una somiglianza ai scritti di San Luigi de Montfort, Santa
Therese di Gesù Bambino ed ai messaggi della Nostra Signora di
Fatima, con la dolcezza che soltanto la Madre di Dio, e la Madre di
ognuno di noi, potrebbe comunicare a quelli aperti alle carezze della
Nostra Signora!
“Il
Papa polacco aveva indicato a Don Stefano Gobbi il modo per
contattarlo direttamente, rivolgendosi a nome suo al Segretario mons.
Stanislaw Dziwisz. … Un giorno Papa Giovanni Paolo II gli disse (a
Don Stefano Gobbi), puntandogli il dito: “Tu sei parroco di tutto
il mondo". (...) Il 1° luglio (2011), solennità del Sacro Cuore
di Gesù, il cardinal Ivan Dias trovandosi con il Santo Padre, lo ha
informato della morte di don Stefano e della santa Messa celebrata il
giorno precedente a Collevalenza. Papa Benedetto XVI dopo un breve
istante di silenzio pronunciò queste parole: “è andato dritto in
Cielo”. (“Parroco di Tutto il Mondo – Biografia di Don Stefano
Gobbi”, di Mariadele Tavazzi; Edizioni San Paolo, 2015; pp. 181,
200).
Prologo
PRO MANUSCRIPTO
A norma del decreto della S. Congregazione della Fede (Atti della
santa Sede 58/16 del 29/12/1966) già approvato da Papa Paolo VI il
14/10/1966.
Per tutti i miei figli Sacerdoti.
29 agosto 1973
«Quanto comunico a te, o figlio, non ti appartiene ma è per tutti i
miei figli Sacerdoti che Io prediligo.
Soprattutto è per i Sacerdoti del Movimento Sacerdotale Mariano, che
Io amo di tenerissimo amore, che voglio formare e condurre per mano
per disporli alla loro grande missione. Perciò quanto ti ho detto
raccoglilo in fascicolo... Tu non occuparti di nulla per tutto ciò
che riguarda la stampa: il tuo Confessore penserà a tutto.
E questo fascicolo venga diffuso al più presto fra i Sacerdoti: sarà
il mezzo con il quale li radunerò da ogni parte e con cui mi formerò
il mio esercito invincibile.
Sta’ nel mio Cuore sempre e confida in Me, o figlio».
Stefano Gobbi (22 marzo 1930 – Milano, 29 giugno 2011) è stato
un sacerdote cattolico italiano, fondatore del Movimento Sacerdotale
Mariano (M.S.M.).
Nato in provincia di Como, ordinato sacerdote nel 1964, conseguì
in seguito il Dottorato in teologia sacra presso la Pontificia
Università Lateranense di Roma.
Nel 1972 creò il M.S.M., in seguito ad un'ispirazione interiore
avuta l'8 maggio di quell'anno nel santuario di Fatima; al movimento,
diffuso oggi in tutto il mondo, aderiscono alcuni cardinali, oltre
350 arcivescovi e vescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e di
tutti gli ordini e istituti religiosi, oltre a decine di milioni di
fedeli.[1]
È scomparso nel 2011 all'età di 81 anni nell'ospedale Niguarda
di Milano.
L'8 maggio 1972, durante un pellegrinaggio a Fatima, don Stefano
Gobbi, mentre pregava nella Cappellina delle Apparizioni in favore di
alcuni sacerdoti, ribelli all'autorità della Chiesa, avrebbe avuto
un'ispirazione interiore da parte della Madonna, con l'invito a
riunire i sacerdoti che si fossero consacrati al suo Cuore
Immacolato. Don Stefano avrebbe ricevuto anche, nello stesso mese, un
piccolo segno di conferma da parte di Maria, nel santuario
dell'Annunciazione di Nazaret.
L’origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa
ispirazione interiore di don Stefano; nell’ottobre dello stesso
anno ci fu un primo incontro di preghiera fra tre sacerdoti della
parrocchia di Gera Lario, in provincia di Como; la notizia della
nascita del movimento fu riportata su qualche giornale e rivista
cattolica.
Dopo un graduale aumento delle adesioni, nel 1974 nacquero i primi
Cenacoli di preghiera e di fraternità fra i sacerdoti e i fedeli,
diffusi oggi in tutti i continenti.
Le linee guida del M.S.M. sono contenute nel libro Ai sacerdoti,
figli prediletti della Madonna, che riporta le meditazioni e
ispirazioni di don Stefano.
I punti essenziali del movimento sono tre: la consacrazione al
Cuore Immacolato di Maria, l’unità al papa ed alla Chiesa a lui
unita, e infine il condurre i fedeli ad una vita di affidamento alla
Madonna.
PRESENTAZIONE DELLA 26° EDIZIONE
Imprimatur
+ Francesco Cuccarese
Arcivescovo emerito di Pescara – Penne
Pescara, 8 dicembre 2007
Festa dell’Immacolata Concezione
Dopo la pubblicazione della venticinquesima edizione del libro "Ai
Sacerdoti figli prediletti della Madonna", sono successi tre
avvenimenti che hanno un rilievo particolare per il Movimento
Sacerdotale Mariano.
1) La morte di Suor Lucia di Fatima, che era spiritualmente
molto unita al nostro Movimento e che ha partecipato di persona ad un
Cenacolo che ho tenuto per la Comunità delle Suore Carmelitane di
Coimbra.
2) La morte del Papa Giovanni Paolo II.
Dopo sei mesi dalla sua elezione a Sommo Pontefice, il 26 aprile
1979, mi ha invitato a concelebrare con Lui nella sua Cappella
privata in Vaticano. Per una decina di anni, nel mese di dicembre, ho
partecipato alla concelebrazione con il Santo Padre e lo informavo
dello sviluppo del Movimento Sacerdotale Mariano e dei Cenacoli che
facevo in ogni parte del mondo, ricevendo dal Papa conforto,
incoraggiamento e la sua benedizione apostolica.
Durante uno di questi incontri, un Padre che mi accompagnava gli
diceva di essere viceparroco in una Parrocchia di Roma, allora il
Papa Giovanni Paolo II, indicandomi con la sua mano, mi disse: "e
la tua Parrocchia è tutto il mondo. "
Sono convinto che al Santo Padre sia stato manifestato il disegno
che la Madonna ha avuto con il fare sorgere, per la Chiesa dei nostri
tempi, questo suo Movimento e lo ha sempre amato, difeso e protetto
con la sua apostolica autorità.
Per questo, in segno di gratitudine, propongo di considerare
il Servo di Dio Giovanni Paolo II come il Patrono del Movimento
Sacerdotale Mariano.
3) La elezione a Sommo Pontefice di Benedetto XVI che, come
Cardinale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha
seguito il Movimento Sacerdotale Mariano, perché fosse in tutto
conforme alla piena ortodossia cattolica e sempre in umile adesione
al Magistero Gerarchico della Chiesa.
Il Movimento Sacerdotale Mariano non ha potuto avere una
approvazione giuridica e ufficiale, perché non possiede propri
Statuti, che sono necessari per ottenerla.
Esso propone solo tre impegni di vita:
a) la consacrazione dei Sacerdoti al Cuore Immacolato di Maria;
b) la unità al Papa e ai Vescovi uniti con Lui;
c) la proposta ai fedeli di vivere l'esperienza spirituale della
consacrazione alla Madonna.
Nella prima parte della introduzione vengono spiegati questi
impegni, come elementi costitutivi della sua Spiritualità.
Tuttavia il Movimento Sacerdotale Mariano si è diffuso in ogni
parte del mondo, in maniera silenziosa e discreta, come una salutare
medicina per guarire i molti e gravi mali, di cui soffre la nostra
amatissima e santa Madre Chiesa, in tempi così dolorosi e difficili.
Quale è il rapporto tra il Movimento Sacerdotale Mariano e il
libro "Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna " ?
Il libro è un aiuto prezioso per il Movimento, perché ne ha
favorito la sua diffusione capillare e la comprensione approfondita
della sua spiritualità.
Dagli innumerevoli frutti di bene prodotti, c'è da dedurre che la
causa va ricercata solo nella luce spirituale che dallo Spirito
Santo, per intercessione del Cuore Immacolato di Maria, scende nella
mente e nel cuore di chi prende fra le mani questo libro.
Il volume "Ai Sacerdoti figli Prediletti della Madonna"
non è in vendita nelle Librerie, essendo distribuito nei Cenacoli ai
membri del Movimento.
Mi pare sia anche doveroso precisare che quanto è in esso
contenuto deve intendersi come "locuzioni interiori".
Per una conoscenza completa di questo importante aspetto,
consiglio di leggere bene tutta la seconda parte della introduzione,
dove vengono indicati i criteri teologici per la comprensione del
libro.
Naturalmente sono disposto ad assumere la piena responsabilità
teologica, spirituale e pastorale di quanto nel libro si afferma e
intendo ribadire che lo spirito e l'impegno del Movimento aderiscono,
con totale fedeltà, al Magistero del Papa e dei Vescovi uniti con
Lui.
Affido alla Madonna questa ventiseiesima edizione del libro,
perché contribuisca al trionfo del suo Cuore Immacolato, predetto a
Fatima e che Lei compie ogni giorno, secondo il suo misterioso e
materno disegno.
Con l'augurio a tutti di una lettura serena, pacata e
spiritualmente proficua.
Don Stefano Gobbi
Milano, 8 Dicembre 2007
Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima
(traduzione dal testo originale)
Il Card. Ignace Moussa Daoud
Patriarca emerito di Antiochia dei Siri
Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali
Siamo molto felici di conoscere che il Movimento Sacerdotale
Mariano, fondato dal reverendo sacerdote Stefano Gobbi, che
continua a dirigerlo, ha raggiunto il Medio Oriente, e che ad esso
molti sacerdoti delle nostre Chiese orientali hanno aderito.
I cenacoli di preghiera che i sacerdoti tengono tra loro e con i
fedeli, nelle chiese e nei santuari, li colmano di grazie abbondanti,
accrescono la loro costanza nella loro vocazione e nel loro zelo
per la salvezza delle anime.
In occasione della terza edizione in lingua araba del "libro
azzurro", che contiene le "ispirazioni" della
Vergine date al padre Stefano Gobbi, noi incoraggiamo i
sacerdoti e i fedeli orientali a possederlo, a camminare secondo le
direttive e i consigli della Santa Vergine, ad ascoltare il suo
continuo appello: "Fate quello che vi dirà".
Sono i bambini di Maria, che saranno ornati della grazia di
Dio nei momenti delle difficoltà e delle prove, fiduciosi nella
sicura promessa della Vergine: "Alla fine, il mio Cuore
Immacolato trionferà".
Noi invitiamo dunque i membri del Movimento Sacerdotale Mariano a
questa obbedienza filiale al Figlio Salvatore, donandovi la nostra
benedizione Apostolica.
Città del Vaticano, 21/01/2002
Car. Ignace Moussa Daoud
Patriarca emerito di Antiochia dei Siri
Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali.
I SEGNI DEI TEMPI
La venticinquesima edizione del libro è esaurita. Benché il diario
sia terminato il 31 dicembre 1997, continuano a giungere richieste da
ogni parte.
Questo fatto impone una riflessione.
Ho già fatto osservare che il libro risponde ad esigenze
profondamente avvertite dalle anime ed a reali necessità della vita
ecclesiale di oggi.
Ma c'è qualcosa di più.
Dalla lettura delle ultime pagine, che sviluppano una linea comune a
tutto il libro, si comprende che in esso vengono descritti i segni
dei tempi che viviamo ed il modo di una loro autentica
interpretazione, alla luce dello Spirito.
- Anzitutto è chiaramente delineata la profonda crisi di fede,
già annunciata dalla Madonna a Fatima, e che oggi si è fatta
più estesa e più grave. Il continuo diffondersi degli errori anche
all'interno della Chiesa, porta alla convinzione che si stia vivendo
il tempo della grande apostasia, di cui scrive S. Paolo nella seconda
lettera ai Tessalonicesi, al capitolo secondo, versetto terzo. Da qui
il richiamo costante, preoccupato, persino accorato a camminare sulla
strada della vera fede, seguendo Maria, La Vergine fedele, a cui ci
si affida in maniera particolare, con la consacrazione al suo Cuore
Immacolato.
- Poi viene ampiamente descritta la situazione di interiore
disunità della Chiesa, causata dalla contestazione al Papa e dal
rifiuto del suo Magistero. La dolorosa lacerazione, provocata dallo
scisma di mons. Lefébvre, non è che un segno di una divisione più
profonda, anche se non è ancora aperta e proclamata. Da qui il
continuo invito ad una coraggiosa, umile e forte unità al Papa, che
da Gesù Cristo ha il compito di pascere il suo gregge, di presiedere
nella carità, di essere il fondamento di tutta la Chiesa e di
mantenerla nella sicurezza della fede e della verità, seguendo Maria
che è la Madre della unità.
- Inoltre è messo in forte rilievo che oggi l'ateismo teorico e
pratico, esteso a livello mondiale, ha costruito una nuova civiltà
atea e materialista, portando ad una generale giustificazione del
peccato, non più visto come un male morale, ma esaltato dai mezzi di
comunicazione sociale come un valore ed un bene. Così si diffonde
l'abitudine a vivere nel peccato, a non confessarlo più, a ridurre
l'impegno cristiano al piano comunitario e sociale, dimenticando il
dovere personale di vivere in grazia di Dio e di camminare sulla
strada della santità. Da qui il richiamo costante all'impegno
della conversione, in uno sforzo ascetico a lottare contro il
peccato, a camminare sulla strada della preghiera, della penitenza,
del quotidiano esercizio delle virtù teologali della fede, speranza,
carità e di tutte le virtù morali, specialmente della umiltà,
della purezza, della ubbidienza, seguendo Maria che è per tutti
esempio e modello di santità.
- Infine vi è il continuo e chiaro riferimento al genere
apocalittico dei tempi che viviamo e questo, in verità, è
l'aspetto che più sconcerta ed anche scandalizza molti. Ma
perché ci si deve stupire? Molti segni non indicano forse che stiamo
vivendo proprio questi tempi?
Sottopongo alla riflessione di tutti alcune significative parole che
il Papa Paolo VI ha detto nel 1977, un anno prima della sua morte, e
che sono riportate nel libro «Paolo VI segreto» di Jean Guitton, a
pagina 152 e 153. «C'è un grande turbamento, in questo momento, nel
mondo e nella Chiesa, e ciò che è in questione è la fede.
Capita ora che mi ripeta la frase oscura di Gesù nel vangelo di S.
Luca: "Quando il Figlio dell'uomo ritornerà, troverà ancora la
fede sulla terra?".
Capita che escano dei libri in cui la fede è in ritirata su alcuni
punti importanti, che gli episcopati tacciano, che non si trovino
strani questi libri. Questo, secondo me, è strano.
Rileggo talvolta il vangelo della fine dei tempi e constato che,
in questo momento, emergono alcuni segni di questa fine.
Siamo prossimi alla fine? Questo non lo sapremo mai.
Occorre tenersi sempre pronti, ma tutto può durare ancora molto a
lungo. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è
che, all'interno del cattolicesimo, sembra talvolta predominare
un pensiero di tipo non cattolico, e può avvenire che questo
pensiero non cattolico, all'interno del cattolicesimo, diventi domani
il più forte. Ma non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa.
Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia.»
(Paolo VI).
Allora perché scandalizzarsi se Maria, Madre della Chiesa, oggi
interviene in maniera molto forte, per formarsi il piccolo gregge,
che resterà fedele a Cristo ed alla sua Chiesa?.
Il mio augurio è che chiunque prende in mano questo libro possa
essere aiutato a fare parte del piccolo gregge fedele, che la
Madonna ogni giorno si forma e custodisce nel rifugio sicuro del
suo Cuore Immacolato.
Il Direttore Spirituale
8 Dicembre 2007 Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima
INTRODUZIONE
IL MOVIMENTO SACERDOTALE MARIANO
Parte prima
ORIGINE - DIFFUSIONE - SPIRITUALITÀ ORIGINE.
L'8 maggio 1972 don Stefano Gobbi partecipa ad un pellegrinaggio a
Fatima e, nella Cappellina delle Apparizioni, si trova a pregare per
alcuni Sacerdoti che, oltre a tradire personalmente la loro
vocazione, tentano di riunirsi in associazioni ribelli all'autorità
della Chiesa.
Una forza interiore lo spinge ad avere fiducia nell'amore di Maria.
La Madonna, servendosi di lui come di un umile e povero strumento,
raccoglierà tutti quei Sacerdoti che accetteranno l'invito a
consacrarsi al suo Cuore Immacolato, ad essere fortemente uniti al
Papa ed alla Chiesa a Lui unita, a portare i fedeli nel sicuro
rifugio del suo Cuore materno.
Si sarebbe formata così una schiera potente, diffusa in tutte le
parti del mondo e raccolta non con mezzi umani di propaganda, ma con
la forza soprannaturale che scaturisce dal silenzio, dalla preghiera,
dalla sofferenza, dalla fedeltà costante ai propri doveri.
Don Stefano chiese interiormente alla Madonna un piccolo segno di
conferma che Ella, prima della fine dello stesso mese, puntualmente
gli diede a Nazareth, nel Santuario dell'Annunciazione.
L'origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa semplice
ed interiore ispirazione che, in Fatima, don Stefano ha avuto nella
preghiera.
Ma che cosa si doveva poi fare in concreto?
Nell'ottobre dello stesso anno si tentò un timido avvio, con un
incontro di preghiera e di amicizia fra tre Sacerdoti nella
parrocchia di Gera Lario (Como); si diede notizia di questo Movimento
su qualche giornale e rivista cattolica.
Nel marzo 1973 i Sacerdoti iscritti erano una quarantina. Nel
settembre dello stesso anno, a S. Vittorino presso Roma, si tenne il
primo raduno nazionale con la partecipazione di 25 sacerdoti, tra gli
ottanta che ormai si erano iscritti.
Dal 1974 si iniziarono i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità
fra i Sacerdoti ed i fedeli; essi progressivamente si diffusero in
Europa ed in ogni parte del mondo.
Fino alla fine del 2000 don Stefano Gobbi ha visitato più volte i
cinque continenti per presiedere i Cenacoli Regionali, facendo più
di 1000 voli di aereo e numerosi viaggi in macchina e in treno
ed ha fatto 2.842 Cenacoli, di cui 1395 in Europa, 1054 in America,
105 in Africa, 146 in Asia e 142 in Oceania.
Questo costituisce una prova di come il Movimento, in questi anni, si
sia ovunque mirabilmente diffuso.
DIFFUSIONE.
Il Movimento Sacerdotale Mariano è riuscito ad espandersi in maniera
silenziosa e straordinaria.
In quasi tutte le Nazioni di Europa, America, Asia, Africa ed Oceania
si sono ormai stabiliti i Responsabili nazionali, incaricati di
raccogliere le adesioni e di seguire la formazione dei Cenacoli.
Ad essi è anche affidato l'incarico di nominare i vari Responsabili
regionali e diocesani, curando che tutto venga compiuto nella più
grande fedeltà allo spirito del Movimento.
Data l'autonomia che viene lasciata ai Centri nazionali, non è
facile fare un quadro preciso della consistenza numerica.
Ciò non è di grande importanza, poiché ci si trova di fronte a
«uno spirito», che sfugge ai controlli esterni e si realizza nella
misura in cui ogni Sacerdote, che vi ha aderito, cerca di vivere ogni
giorno la sua consacrazione a Maria.
Dalle lettere di iscrizione ricevute, gli aderenti sarebbero ormai
circa quattrocento Vescovi ed oltre trecentomila Sacerdoti del clero
diocesano e di tutti gli Ordini e Congregazioni religiose.
Per i laici, non essendovi una vera e propria iscrizione, non si può
dare una cifra neppure approssimativa, anche se si tratta certamente
dell'ordine di milioni.
È piacevole poi constatare l'esistenza di una larga fascia di
Sacerdoti simpatizzanti; non si sono ancora iscritti al Movimento, ma
dimostrano la loro solidarietà in vari modi e occasioni. Il loro
numero è forse superiore a quello degli iscritti. Se vivono lo
spirito del Movimento, anche se non figurano negli elenchi, fanno già
ciò che in esso vi è di essenziale.
Benché, quasi senza accorgersene, si sia diventati una schiera
numerosa, succede ancora che molti Sacerdoti non conoscano i
confratelli, che vivono assai vicino e che appartengono al Movimento.
Ciò avviene nelle regioni dove il M.S.M. è appena avviato, ma anche
altrove. Ne è ragione la scarsa organizzazione di cui si dispone e
che rimarrà come una sua caratteristica, ed il senso di riserbo, che
conduce a non essere facili a dare elenchi e indirizzi al primo che
ne faccia richiesta, trattandosi di una scelta spirituale, di un
impegno soprattutto interiore.
Si assiste però ovunque a questo fatto meraviglioso: ci pensa la
Madonna, attraverso i Cenacoli di preghiera e di fraternità, a far
si che i suoi Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si amino come
fratelli e diventino forza di coesione fra tutto il clero.
Per la consolante realtà della Comunione dei Santi si sentono
membri ancora attivi, e quanto mai vicini, quei Sacerdoti, che ci
hanno già preceduto nella vita eterna. Vi sono alcuni Cardinali (il
primo di loro ad iscriversi fu Giacomo Lercaro, allora arcivescovo di
Bologna), molti Vescovi (si ricorda, fra gli altri, Mons. Joao
Venancio Pereira, già Vescovo di Leiria e Fatima, che si iscrisse
nel 1973 e mori nel 1985) ed ormai piú di cinquemila preti, che
hanno impreziosito i loro ultimi anni di intenso apostolato o di
malattia, accogliendo e vivendo l'invito della Madonna nel Movimento
Sacerdotale Mariano.
Fra essi è bene ricordare un Servo di Dio: P. Gabriele Allegra, noto
biblista e traduttore della Sacra Scrittura in lingua cinese, la cui
ultima fatica fu la traduzione in cinese del libro: «Ai Sacerdoti
figli prediletti della Madonna».
Nella sua rapida e capillare diffusione, il M.S.M. ha trovato minori
difficoltà di quanto si sarebbe potuto temere.
Essendo sua caratteristica la fedeltà alla Chiesa e l'ubbidienza ai
legittimi Superiori, dove costoro - soprattutto a livello di Vescovi
- si mostravano benevoli e incoraggianti, le cose procedevano con
maggiore facilità. Piú pazienza nel sapere attendere si è dovuto
usare dove l'Autorità si è mostrata perplessa o indifferente.
Soprattutto nella guida del «suo» Movimento, si avverte la presenza
vigile ed illuminante della Madonna: conforta nelle difficoltà e
frena negli entusiasmi; insegna ad usare con coraggio la libertà dei
figli di Dio e, nello stesso tempo. impedisce di assumere
atteggiamenti in contrasto o ribellione con i Superiori, il che è in
contraddizione con il seconde dei punti basilari del M.S.M.: l'amore
al Papa ed alla Gerarchia a Lui unita.
SPIRITUALITÀ.
a) Che cosa è il Movimento Sacerdotale Mariano.
Il M.S.M. è un piccolo seme piantato dalla Madonna nel giardino
della Chiesa. Ben presto si è fatto grande albero, che ha disteso i
suoi rami in ogni parte del mondo.
È un'Opera di amore, che il Cuore Immacolato di Maria oggi fa
sorgere nella Chiesa, per aiutare tutti i suoi figli a vivere, con
fiducia e filiale speranza, i momenti dolorosi della purificazione.
In questi tempi di gravi pericoli, la Madre di Dio e della Chiesa si
muove, senza soste ed incertezze, per aiutare soprattutto i
Sacerdoti, che sono i figli della sua materna predilezione.
In questa Opera naturalmente sono usati degli strumenti; in modo
particolare è stato scelto don Stefano Gobbi.
Perché? In una pagina del libro viene data questa spiegazione: «Ho
scelto te, perché sei lo strumento meno adatto; così nessuno dirà
che è opera tua. Il Movimento Sacerdotale Mariano deve essere solo
Opera mia. Attraverso la tua debolezza lo manifesterò la mia forza;
attraverso la tua nullità Io manifesterò la mia potenza» (16
luglio 1973).
Il M.S.M. non è quindi una sia pur lodevole associazione, con tanto
di statuto e dirigenti, promossa da qualche prete o anima fervorosa,
ma è «uno spirito», come ha di esso felicemente intuito il Santo
Padre Giovanni Paolo II. È un qualcosa di impalpabile, ma pur forte
e vivo, come sono i doni di Dio, e ha come scopo principale il vivere
la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Per i Sacerdoti l'affidarsi a Maria significa prendere maggiore
coscienza della propria consacrazione fatta a Dio nel giorno del
santo Battesimo e della Ordinazione sacerdotale.
Il M.S.M. diventa realtà non nelle cifre, nella risonanza dei nomi,
nell'efficienza dell'organizzazione, ma nella misura in cui si
ascolta la Madonna e si asseconda l'opera dello Spirito Santo, a lode
della Santissima Trinità.
Appartiene allo spirito del Movimento chi, iscritto o no, si consacra
al Cuore Immacolato di Maria e, cercando di vivere coerentemente ed
operando in obbedienza e per il bene della Chiesa, aiuta anche i
fedeli a vivere l'affidamento alla Madonna.
È un Movimento che accoglie tutti i Sacerdoti, diocesani e
religiosi, senza distinzione di età e di mansioni. Vi si iscrivono
Sacerdoti ,sereni e ardenti di zelo, come quelli amareggiati da
negative esperienze personali e di apostolato.
II Cuore della Madonna è aperto a tutti i suoi figli; le sue braccia
raccolgono ed uniscono fra loro i Sacerdoti, senza classificazioni e
senza particolarismi.
La scelta di predilezione non è da parte della Madonna, che si
rivolge decisamente a tutti: «Quanto comunico a te, figlio, non ti
appartiene, ma è per tutti i miei figli Sacerdoti, che lo prediligo»
(29 agosto 1973).
Si attua una scelta da parte di chi accetta volenterosamente il
materno invito.
Chi vuole aderire al Movimento ed essere tenuto al corrente della sua
attività, mandi per iscritto la sua adesione al Centro nazionale o
regionale o, se questi non esistono ancora, indirizzi la sua domanda
in Italia al:
Movimento Sacerdotale Mariano
Via Terruggia, 14
20162 Milano
La lettera di adesione però ' non servirebbe a nulla, se mancasse
l'adesione interiore e, Più ancora, la volontà di vivere e fare
vivere la consacrazione alla Madonna.
È bene poi ricordare che la Madonna si rivolge non soltanto agli
iscritti al M.S.M. quando parla dei suoi figli prediletti, ma a tutti
quei Vescovi e Sacerdoti che a Lei si sono affidati e che si sforzano
di vivere come suoi consacrati.
L'impegno di una totale consacrazione al Cuore Immacolato di Maria
dona ai Sacerdoti un profondo senso di fiducia e di serenità. Il
credere, nelle circostanze concrete, che la Madonna è sempre vicina
con l'ansia di aiutarci, come e meglio di quanto farebbe qualunque
mamma, produce una sensazione di sicurezza, pur fra le sofferenze
personali e le incertezze dei giorni che viviamo.
Si arriva al nocciolo del Messaggio evangelico, alla fede cioè nella
Provvidenza di Dio, che ci porta ad accogliere ogni circostanza della
vita con la filiale confidenza dei piccoli, che si abbandonano
completamente al suo amore di Padre.
Così il passato viene affidato alla infinita misericordia del Cuore
di Gesù; il futuro è atteso come dono della Provvidenza, che ci
giungerà attraverso le mani della Mediatrice di ogni grazia; e il
presente viene vissuto con gioioso impegno, come bambini che giocano
o che lavorano, sotto gli occhi della Mamma.
b) Gli impegni caratteristici della sua spiritualità.
Sono tre gli impegni che caratterizzano la spiritualità del
Movimento Sacerdotale Mariano: la consacrazione al Cuore Immacolato
di Maria; l'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita; condurre i
fedeli ad una vita di affidamento alla Madonna.
Le pagine che illustrano la spiritualità del Movimento sono desunte
dalle Circolari 21, 23 e 24 di don Stefano Gobbi.
1) Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Si vivono tempi difficili, insicuri e dolorosi. Oggi il dragone rosso
domina nel mondo ed è riuscito a costruire una civiltà atea.
L'uomo, ingigantito dal progresso tecnico e scientifico, si è messo
al posto di Dio ed ha costruito una nuova civiltà secolare.
Questo radicale rifiuto di Dio è il vero castigo per l'odierna
società.
Essendo Dio il Salvatore e Gesù Cristo il solo Redentore dell'uomo,
l'umanità oggi può salvarsi alla condizione che ritorni al Signore.
Altrimenti essa corre il pericolo di distruggersi con le sue stesse
mani.
Ma come può essere salvata, se continua con ostinazione a rifiutare
Dio, che può condurla alla salvezza?
Qui entra la funzione di Maria a motivo della sua maternità.
Maria è madre di Gesù ed è stata costituita da Gesù vera madre di
tutti gli uomini.
Maria è dunque Madre anche degli uomini di oggi, di questa umanità
ribelle e così lontana da Dio.
Suo compito materno è quello di salvarla. E la Madonna, per poterla
salvare, vuole farsi strada del suo ritorno al Signore. Lei agisce in
ogni maniera e si dà molto da fare per questo ritorno. Ecco il
significato di tante sue manifestazioni straordinarie, che oggi sono
così numerose: vuole farci comprendere che la Mamma Celeste è
presente ed opera in mezzo ai suoi figli.
Ella vuole agire di persona, ma non direttamente. Può agire
attraverso quei figli che si consacrano al suo Cuore Immacolato, che
si affidano a Lei completamente, in modo che in loro Lei stessa può
vivere e manifestarsi.
E vuole anzitutto operare attraverso i Sacerdoti, perché sono i suoi
figli prediletti.
È tipico della spiritualità del M.S.M. non formulare la dottrina
della consacrazione, del resto già conosciuta nella Chiesa, ma
proporre di farne la esperienza nella vita di ogni giorno. Per questo
delinea un itinerario, che porta alla perfezione dell'affidamento
alla Madonna e si sviluppa attraverso quattro tappe successive:
abituarsi a vivere con Maria; lasciarsi da Lei interiormente
trasformare; entrare con Lei in una comunione di cuori; finalmente
rivivere Maria.
Il traguardo cui conduce il cammino della consacrazione, richiesta
come primo impegno per appartenere al M.S.M., è dunque questo:
lasciare che Maria viva ed operi in noi.
«Voglio amare con il vostro cuore, guardare con i vostri occhi,
consolare ed incoraggiare con le vostre labbra, aiutare con le vostre
mani, camminare con i vostri piedi, seguire le vostre orme
insanguinate e soffrire con il vostro corpo crocifisso» (1° luglio
1981).
Ora si comprende perché la Madonna domanda la consacrazione al Cuore
Immacolato a chi vuole fare parte della sua schiera.
Lei stessa vuole vivere ed agire nei suoi figli consacrati, in modo
che essi diventino espressione del suo dolore e del suo amore
materno, ed operino instancabilmente per ricondurre a Dio tutti
gli uomini.
Così l'umanità di oggi potrà giungere alla salvezza sulla strada
dell'amore materno di Maria, che diventa il canale attraverso il
quale può giungere a tutti l'amore misericordioso di Gesù.
La consacrazione al Cuore Immacolato di Maria è ordinata solo alla
consacrazione del mondo, cioè al pieno ritorno del mondo alla
perfetta glorificazione del Signore.
Si comprende anche perché il Papa Giovanni Paolo II, nell'atto di
consacrazione o affidamento al Cuore Immacolato di Maria, vede il
mezzo Più efficace per ottenere il dono della divina Misericordia
sulla Chiesa e su tutta l'umanità (Dives in Misericordia, 15).
E si illumina di profondo significato il gesto, sovente da alcuni
criticato, che spesso ripete, con fervore ed intima gioia dell'anima,
della sua personale consacrazione a Maria. Si capisce quello che fa
in ogni parte del mondo, quando si reca nei Santuari Più celebri,
per consacrare al Cuore Immacolato le Chiese locali in cui si trova,
durante i suoi frequenti pellegrinaggi apostolici.
La ragione profonda è che, nella consacrazione al Cuore Immacolato
di Maria, il Papa vede il mezzo Più potente per ottenere sul mondo
contemporaneo il dono prezioso dell'Amore Misericordioso di Gesù.
«...Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione
per l'umanità e per il mondo: per il mondo contemporaneo! ...
Oh, quanto ci fa male quindi tutto ciò che, nella Chiesa e in
ciascuno di noi, si oppone alla santità ed alla consacrazione! ...
Siano benedette tutte quelle anime che obbediscono alla chiamata
dell'eterno Amore. Siano benedetti coloro che, giorno dopo giorno,
con inesausta generosità accolgono il tuo invito, o Madre, a fare
quello che dice il tuo Gesù, e danno alla Chiesa ed al mondo una
serena testimonianza di vita ispirata al Vangelo» (Consacrazione al
Cuore Immacolato di Maria di Giovanni Paolo II fatta il 13 maggio
1982 a Fatima).
2) L'unità al Papa ed alla Chiesa a Lui unita.
La Chiesa è divina ed umana e, nella sua parte umana è fragile e
peccatrice ed ha così bisogno di fare penitenza.
La Chiesa è Luce del mondo, «Lumen gentium», ma spesso i mali del
mondo in cui vive diventano le malattie che attaccano la parte umana
della Chiesa. Ciò è provato da quasi duemila anni della sua storia.
Oggi la Chiesa vive in un mondo che ha costruito una nuova civiltà
secolare. Lo spirito di questo mondo, o il secolarismo entrato al suo
interno, ha causato lo stato di grande sofferenza e di crisi in cui
la Chiesa si trova. È il famoso “fumo di Satana” di cui ha
parlato Papa Paolo VI, di venerata memoria.
Il secolarismo, a livello intellettuale, diventa “razionalismo”
ed, a livello di vita, diviene «naturalismo».
A causa del razionalismo, oggi vi è la tendenza a interpretare in
maniera umana tutto il mistero di Dio ed il deposito della verità
rivelata, e così sovente si negano i dogmi fondamentali della fede e
si diffondono gli errori Più gravi in maniera nascosta ed
ambigua.
Questi errori vengono talvolta insegnati anche in scuole cattoliche e
poco o nulla si salva della Divina Scrittura e persino del Vangelo di
Gesù.
«Avete composto un vostro Vangelo con le vostre parole» (25
settembre 1976).
A motivo del naturalismo, oggi vi è l'abitudine di dare molto valore
alla propria azione personale, alla efficienza ed alla programmazione
nel settore apostolico, dimenticando il valore primario della
Grazia Divina e che la vita interiore di unione con Cristo, cioè di
preghiera, deve essere l'anima di ogni apostolato.
Da qui ha origine la graduale perdita della coscienza del peccato
come un male e la trascuratezza del sacramento della Riconciliazione,
che ormai si è diffusa in tutta la Chiesa.
Contro questi errori che, in maniera subdola e pericolosa, insidiano
l'integrità della fede, si è chiaramente pronunciato il Cardinale
Joseph Ratzinger, Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina
della Fede, con la sua famosa intervista, pubblicata nel libro
«Rapporto sulla fede».
Ma anche il Magistero del Papa si pronuncia spesso con forza e con
insistenza.
Allora viene spontaneo domandarsi: come mai la Chiesa non è ancora
uscita da questa sua profonda crisi di fede?
II persistere ancora della crisi nella Chiesa dipende solo dalla sua
interiore disunità. A causa di essa, oggi non tutti ascoltano e
seguono quanto il Papa indica con il suo Magistero.
La Madonna ha ottenuto alla Chiesa un grande Papa, consacrato al Suo
Cuore Immacolato e che Lei stessa conduce su tutte le strade del
mondo, per diffondere la Luce di Cristo e del suo Vangelo di salvezza
e per confermare nella fede tutti, Pastori e greggi a loro affidati.
Ma, attorno al Papa, spesso vi è un grande vuoto: il suo Magistero
non è sostenuto da tutta la Chiesa e sovente la sua parola cade in
un deserto.
Eppure il rinnovamento della Chiesa passa solo attraverso la sua
interiore unità. Il cammino da percorrere è pertanto quello della
piena unione di tutti i Vescovi, i Sacerdoti ed i fedeli con il Papa.
Ecco spiegata la profonda ragione del secondo impegno del Movimento
Sacerdotale Mariano. La Madonna domanda oggi di essere di esempio a
tutti in questa unità. Esempio nell'amare il Papa, nel pregare e
soffrire per Lui, nell'ascoltare e diffondere il suo Magistero, e
specialmente nell'ubbidirgli sempre in tutto.
La Madonna vuole che nel clero ritorni l'esercizio umile e forte
della virtù dell'ubbidienza.
Naturalmente l'ubbidienza al Papa, il quale è punto di riferimento e
di comunione con il Vescovo, implica la comunione di ubbidienza con
il Pastore della propria diocesi e con i propri Superiori.
(3 Condurre i fedeli all'affidamento alla Madonna.
Sin dall'inizio si è sentito che i religiosi ed i fedeli erano
chiamati a fare parte di questo Movimento.
Infatti il terzo impegno di un Sacerdote del M.S.M. è quello di
condurre i fedeli, affidati alla sua cura pastorale, alla
consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
«... Ma i Sacerdoti ora devono incominciare ad agire; per loro
voglio tornare in mezzo ai miei fedeli, perché è con essi, attorno
ai miei Sacerdoti, che lo voglio formarmi la mia schiera
invincibile...» (1° novembre 1973).
Questo spiega perché il M.S.M., che è sorto in primo luogo per i
sacerdoti, si apra anche sul vastissimo mondo dei laici, dando
origine al Movimento Mariano.
c) II Movimento Mariano.
Esso è costituito da tutti i religiosi non sacerdoti e dai fedeli,
che si impegnano a vivere una vita di consacrazione al Cuore
Immacolato di Maria, in serena comunione con i loro preti ed i loro
vescovi. Essi non sono uniti da alcun vincolo giuridico e possono
liberamente operare nelle associazioni ecclesiali cui appartengono.
Come aderenti al Movimento Mariano, si impegnano in un'esperienza di
vita totalmente affidata alla Madonna, perché siano da Lei aiutati a
rimanere fedeli alla propria consacrazione battesimale, a divenire
testimoni di comunione e di unità, in uno sforzo costante di
conversione, per mezzo della preghiera e della penitenza.
1) Vivere il Battesimo.
Nell'atto di consacrazione, riportato alla fine del libro, per gli
aderenti al Movimento Mariano, si legge: «Con questo atto di
consacrazione intendiamo vivere, con te e per mezzo di te, tutti gli
impegni assunti con la nostra consacrazione battesimale».
Queste parole mettono in evidenza come un fedele, che si consacra al
Cuore Immacolato, viene aiutato dalla Madonna soprattutto a vivere
oggi gli impegni assunti nel momento del Battesimo. B naturale che,
in questi tempi, il cristiano, immerso in un mondo così
secolarizzato, trovi molto difficile vivere la sua consacrazione
battesimale.
Il Battesimo opera una radicale trasformazione: comunica la grazia e
la stessa vita divina, configura a Gesù Cristo, di cui si diventa
fratelli e che si deve rivivere nella propria vita.
Ora, attraverso tutti i mezzi di comunicazione sociale, il cristiano
viene facilmente strumentalizzato e persino manipolato dal mondo in
cui vive, sicché spesso, quasi senza accorgersene, ne recepisce e ne
condivide i valori, che si oppongono a quelli insegnati da Cristo.
Così oggi quanti sono i battezzati che, nella vita di ogni giorno,
giungono a tradire la consacrazione battesimale!
Come impegno specifico del Movimento Mariano, la Madonna domanda che
i fedeli si consacrino al suo Cuore Immacolato; allora, come Mamma,
dolcemente li conduce a vivere il loro battesimo, nella piena fedeltà
a Gesù ed alla sua Chiesa.
2) Testimoni di comunione e di unità.
Ancora viene detto nell'atto di consacrazione per i fedeli: «Ti
promettiamo di essere uniti al Santo Padre, alla Gerarchia ed ai
nostri Sacerdoti, così da porre una barriera al processo di
contestazione del Magistero, che minaccia le fondamenta stesse
della Chiesa».
È questo un impegno caratteristico, che qualifica ogni fedele che
appartiene al Movimento, e lo sollecita a diventare nella Chiesa
sempre un elemento di comunione, di pacificazione e di unità. In
questo periodo della sua purificazione, la Chiesa vive momenti di
grande sofferenza.
Il M.S.M. vuole anzitutto partecipare pienamente a tutte le
sofferenze della Chiesa, bevendo insieme con lei il calice di molte
amarezze. Per questo non è mai chiamato ad agire con la critica, con
il giudizio, e tantomeno con la condanna. Perciò non condivide, anzi
apertamente rifiuta, il metodo oggi seguito da molti che
pubblicamente, anche attraverso la stampa, criticano, in maniera
acerba e cattiva, la santa Madre Chiesa.
Non si deve mai versare aceto sulle sue piaghe aperte e sanguinanti.
Il solo aiuto che il Movimento vuole dare oggi alla Chiesa è quello
dell'amore: di un amore filiale e misericordioso.
«Vi farò amare tanto la Chiesa. Oggi la Chiesa attraversa momenti
di grande sofferenza, perché dai suoi figli è amata sempre di meno.
Da tanti si vuole rinnovarla e purificarla solo con la. critica, con
attacchi violenti alla sua istituzione. Nulla si rinnova e si
purifica senza amore» (9 novembre 1975).
Impegno specifico del Movimento Mariano è quello di condurre i
fedeli ad essere oggi testimoni di amore alla Chiesa.
Un amore che deve concretarsi in una presenza fedele ed appassionata,
per condividere il suo dolore e portare con lei la sua grande Croce.
Un amore soprattutto che porta ad essere, in ogni circostanza,
elementi di coesione e di unità, così da contribuire a guarire la
Chiesa da tante sue profonde e dolorose lacerazioni.
3) Impegno di conversione.
Viene ancora affermato, nella formula di consacrazione per i laici:
«Ci impegnamo ad operare in noi quella interiore conversione tanto
richiesta dal Vangelo».
La Madonna domanda anche ai fedeli, che appartengono al Movimento, un
quotidiano impegno di conversione, sulla strada della preghiera e
della penitenza.
Per questo, come Mamma attenta e preoccupata, li aiuta a fuggire il
peccato, a vivere in grazia di Dio, li invita alla confessione
frequente, ad una intensa vita Eucaristica, ad osservare sempre la
Legge di Dio, con un particolare impegno a vivere la virtù della
purezza specialmente da parte dei giovani e dei fidanzati, e la
castità coniugale nel sacramento del matrimonio, secondo la dottrina
di Cristo, recentemente riaffermata dal Magistero della Chiesa.
E questo oggi diventa tanto necessario, per reagire ad una sfacciata
impurità che viene ovunque diffusa, e se si vuole contribuire a
rendere il mondo Più pulito e Più bello.
«I fedeli siano di esempio con un austero modo di vivere, con il
ripudio di una moda sempre Più provocante ed oscena, con
l'osteggiare in ogni modo il diffondersi di stampe e di spettacoli
immorali e questo continuo dilagare di fango, che tutto sommerge.
Siano di esempio a tutti per la loro purezza, per la loro sobrietà e
per la loro modestia.
Fuggano tutti quei luoghi dove viene profanato il carattere sacro
della loro persona. Formino, attorno ai miei Sacerdoti, il mio grande
esercito bianco» (1° novembre 1973).
Ormai sono decine di milioni i laici che, da ogni parte del mondo,
hanno aderito al Movimento Mariano e spesso, proprio da loro, i
Sacerdoti ricevono buon esempio, aiuto concreto e prezioso
incoraggiamento.
d) I Cenacoli.
Si può dire che il M.S.M. opera in tutti gli ambienti della vita
ecclesiale, in cui si trovano personalmente impegnati i suoi
aderenti: dalle case religiose alle parrocchie, dal settore della
teologia alla pastorale, dalla spiritualità all'apostolato
missionario.
Quanto Più un Sacerdote vive lo spirito del Movimento, tanto Più si
impegna con entusiasmo e fa proprie le iniziative della Chiesa.
Talvolta però il Movimento si sviluppa, all'interno della vita
ecclesiale, con una sua tipica attività che è quella di radunare i
Sacerdoti ed i fedeli in incontri di preghiera e di fraternità,
chiamati «Cenacoli».
1) Cenacoli regionali, diocesani e familiari.
I Cenacoli regionali e diocesani si sviluppano sempre in unione con
il Vescovo del luogo il quale, o partecipa personalmente o, alle
volte, manda il suo assenso e la sua benedizione.
Questi Cenacoli offrono una invidiabile occasione per fare concreta
esperienza di preghiera fatta insieme, di fraternità vissuta, e sono
di grande aiuto a tutti nel superare dubbi e difficoltà, per
procedere con coraggio sulla difficile via della consacrazione.
Fra i Sacerdoti, che si sono assunti il compito di radunare i
confratelli, sono stati scelti i Responsabili del Movimento, a
livello nazionale, regionale e diocesano.
Dai Responsabili di ogni nazione si ricevono resoconti assai
confortanti, in cui si assicura che i Cenacoli hanno sempre un
maggiore sviluppo.
I Cenacoli familiari sono oggi particolarmente provvidenziali,
di fronte al grave disgregamento della vita familiare.
In essi una o Più famiglie del Movimento si riuniscono in una
medesima casa: si recita il Rosario, si medita sulla vita di
consacrazione, si fa esperienza di fraternità comunicandosi
reciprocamente problemi e difficoltà e si rinnova sempre
insieme l'atto di affidamento al Cuore Immacolato di Maria.
Si è ormai accertato che, dai Cenacoli familiari, le famiglie
cristiane sono aiutate a vivere oggi come vere comunità di fede, di
preghiera e di amore.
2) La struttura dei Cenacoli.
La struttura dei Cenacoli è assai semplice. A imitazione dei
discepoli, che erano riuniti con Maria nel Cenacolo di Gerusalemme,
ci si ritrova insieme:
- Per pregare con Maria.
I Cenacoli devono essere anzitutto incontri di preghiera.
Ma questa preghiera deve essere fatta con Maria.
È per questo motivo che una caratteristica comune a tutti i Cenacoli
è la recita del santo Rosario. Con esso si invita la Madonna ad
unirsi alla nostra preghiera, si prega insieme con Lei, mentre da Lei
stessa viene svelato alle anime il mistero della vita di Gesù.
«Il vostro Rosario, che nei Cenacoli recitate, assecondando la
pressante richiesta della vostra Mamma Celeste, è come una immensa
catena di amore e di salvezza, con cui potete avvolgere persone e
situazioni e persino influire su tutti gli avvenimenti del vostro
tempo. Continuate a recitarlo, moltiplicate i vostri Cenacoli di
preghiera» (7 ottobre 1979).
- Per vivere la consacrazione.
Durante i Cenacoli ci si deve aiutare reciprocamente a vivere la
consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.
Ecco la via da seguire: abituarsi al modo di vedere, di sentire, di
amare, di pregare e di operare della Madonna.
A questo deve servire la pausa di meditazione che si fa nei Cenacoli,
perché vi sono altri momenti e altri luoghi per gli aggiornamenti,
che pure sono indispensabili per tutti.
In genere questo spazio di tempo viene dedicato alla comune
meditazione del libro del Movimento. Non rientra perciò nello
spirito del Cenacolo trascorrerlo ascoltando dotte conferenze o
aggiornamenti culturali, altrimenti si corre il pericolo di
allontanarsi da quel clima di semplicità e di familiarità, che
tanto rende fruttuosi i nostri incontri.
- Per fare fraternità.
Finalmente nei Cenacoli si è tutti chiamati a fare esperienza di una
autentica fraternità. Non è forse questa una delle Più belle
esperienze, che si fa sempre in ogni Cenacolo?
Quanto Più si prega e si lascia spazio all'azione della Madonna,
tanto Più si sente di crescere anche nell'amore scambievole fra di
noi.
«Perché vi voglio uniti in Cenacolo con Me? Per aiutarvi a volervi
bene ed a vivere nella vera fraternità, in compagnia della Mamma. È
necessario oggi che i miei Sacerdoti si conoscano, si aiutino, si
vogliano veramente bene, siano come fratelli riuniti dalla
Mamma. C'è troppa solitudine, c'è troppo abbandono oggi per i miei
Sacerdoti. Non li voglio soli: si aiutino, si amino, si sentano e
siano veramente tutti fratelli» (17 gennaio 1974).
Al pericolo della solitudine, oggi particolarmente sentita e
pericolosa per i Sacerdoti, ecco il rimedio offerto dalla Madonna: il
Cenacolo, dove ci si riunisce con Lei per poterci conoscere, amare ed
aiutare come fratelli.
e) Un aiuto per la Chiesa.
Al termine di questa prima parte della Introduzione, dove soprattutto
si è cercato di spiegare l'origine, la diffusione e la spiritualità
del Movimento Sacerdotale Mariano, viene naturale porsi questa
domanda: ma che significato ha questo Movimento oggi nella Chiesa?
Fra moltissime associazioni che operano, a tutti i livelli, quale è
la sua funzione nella vita ecclesiale?
Alla domanda mi pare di dover dare questa semplice risposta: il
M.S.M. è un aiuto, che la Mamma Celeste oggi offre alla Chiesa,
perché avverta la sua presenza materna, sia consolata in mezzo a
grandi sofferenze, e si senta sempre circondata dall'amore e dalla
preghiera di tanti suoi figli.
Con il M.S.M. la Madonna vuole offrire alla Chiesa un valido aiuto a
superare la dolorosa crisi della purificazione che sta vivendo in
questi tempi.
A causa di questa crisi, si vede che Ordini e Congregazioni
religiose, una volta fiorenti, attraversano ora momenti di
particolari difficoltà.
Con la sua Opera la Madonna desidera aiutare tutti a superare con Lei
i momenti attuali di sofferenza e perciò invita, prima i Sacerdoti,
poi i Religiosi e i fedeli a consacrarsi al suo Cuore Immacolato ed
alla Più grande fedeltà al Papa ed alla Chiesa.
Il motivo per cui il Movimento non ha alcuna esistenza giuridica è
perché tale aiuto possa Più facilmente venire accolto da tutti.
In ciò sta la sua debolezza, perché, non avendo una fisionomia
giuridica, si trova nella impossibilità di chiedere quella
approvazione ufficiale, che potrebbe facilitargli il cammino.
Ma questa è anche la sua forza, perché, non imponendo alcun legame
associativo, facilita i Sacerdoti ed i Religiosi ad aderirvi.
Se si paragona la Chiesa ad un grande albero, direi che scopo del
M.S.M. non è di aggiungere un altro ramo ai molti che ha, ma è
quello di immettervi una forza segreta che, partendo dal Cuore
Immacolato di Maria, si diffonde a tutti i rami della Chiesa,
aiutandoli a svilupparsi ciascuno secondo la propria funzione e la
sua particolare fisionomia, e comunicando a tutti maggiore vigore e
bellezza.
Se poi si vuole conoscere quale è la qualità che maggiormente
colpisce nel Movimento Sacerdotale Mariano, mi pare di dovere
affermare che è la sua essenziale povertà.
Il Movimento è cosi povero, che non ha neppure una sua esistenza
ufficiale. E, non esistendo, è naturale che non possa essere, in
alcun modo, catalogato.
Talvolta, sorridendo, si dice fra di noi: siamo ormai oltre
trecentomila Sacerdoti e decine di milioni di fedeli, che
apparteniamo al Movimento Sacerdotale Mariano, ma in nessuna parte si
trova la prova che esistiamo.
Il Movimento è così povero, che non può neppure possedere mezzi
propri e non ha la possibilità di accettare lasciti né beni. Esso
vive delle sole offerte, che la Provvidenza gli manda, per sopperire
alle ingenti spese della stampa dei libri e della loro diffusione.
Anche in ciò però ogni Centro nazionale si regola autonomamente per
la vita del Movimento, in base ai mezzi che la Provvidenza mette a
sua disposizione.
11 Movimento è povero di appoggi umani, anche di quelli che
potrebbero procurare gioia e conforto, in mezzo alle inevitabili
difficoltà che si incontrano.
Tali potrebbero essere particolari raccomandazioni da parte dei
Superiori, elogi ed incoraggiamenti delle autorità ecclesiastiche e
vari altri attestati di benemerenza.
Il sicuro appoggio che la Madonna ci vuole donare è il suo Cuore
Immacolato, e la sola lettera di raccomandazione è quella che si
trova scritta nella vita di ogni Sacerdote, che a Lei si consacra,
perché sia così aiutato a giungere alla santità.
Questa radicale povertà del Movimento Sacerdotale Mariano deve
essere amata, benedetta e vissuta da ciascuno di noi.
Perché è la stessa povertà di Maria, che si riflette nella sua
Opera.
E la povertà della Regina del cielo, che si nasconde sotto le vesti
di una semplice donna di casa.
E la povertà della nostra Mamma Immacolata e tutta piena di Grazia,
che si svela nel suo così semplice e normale modo di vivere, al
servizio perfetto del suo sposo Giuseppe e del suo divin figlio Gesù.
La povertà di Maria deve sempre riflettersi in questa sua Opera,
perché anche il Movimento Sacerdotale Mariano deve esistere,
diffondersi ed operare solo al servizio e come perfetto servizio
di amore alla Chiesa.
Ecco perché il Movimento non deve avere neppure una sua propria
esistenza: esso può vivere solo nella vita della Chiesa ed al
servizio della Chiesa.
La Chiesa, in questa maniera, può veramente essere aiutata a portare
la sua grande Croce, in questi sanguinosi momenti della sua
purificazione, e dalla luce che il Cuore Immacolato le dona, per
mezzo di tanti suoi figli prediletti, è sostenuta a procedere verso
il suo Più grande splendore.
«Così, attraverso di voi che mi avete risposto, la mia Luce sempre
Più si diffonde nella Chiesa, e la Chiesa riprende vigore e fiducia,
forza e nuovo slancio per l'evangelizzazione e la salvezza di tutti i
popoli della terra» (14 novembre 1980).
Parte seconda
CRITERI TEOLOGICI PER LA COMPRENSIONE DEL LIBRO
Alcuni credono che il Movimento Sacerdotale Mariano si identifichi
con il libro «Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna», e cioè
che il Movimento ed il libro siano la stessa cosa.
È un errore. Infatti il M.S.M. è distinto da libro.
II Movimento e un'Opera della Madonna e consiste essenzialmente nel
chiamare i Sacerdoti alla consacrazione al suo Cuore Immacolato, ad
una grande unità al Papa ed alla Chiesa e ad orientare i fedeli ad
una rinnovata devozione mariana.
Come si vede, l'enunciazione dei punti che caratterizzano il
Movimento è assai semplice e, quando uno li vive, vi appartiene,
anche se, per ipotesi, non avesse mai conosciuto l'Opuscolo.
In questo senso il Movimento Sacerdotale Mariano è distinto dal
libro.
Ma quando uno incomincia seriamente a vivere questi impegni, sente
naturale il bisogno di domandarsi: come debbo viverli? Chi mi dona
sicurezza che li vivo? Quale strada devo percorrere?
A queste domande risponde il libro, perché esso traccia l'itinerario
che si deve compiere, per vivere concretamente la consacrazione al
Cuore Immacolato di Maria.
Può dunque il M.S.M. fare a meno del libro? In teoria si, ma in
pratica assolutamente no.
Infatti, come il Movimento è Opera della Madonna, cosi è Lei stessa
che, con il libro, si è scelto uno strumento indispensabile per
la sua diffusione e per una genuina comprensione del suo spirito.
«Anche il libro è solo un mezzo per la diffusione del mio
Movimento. Un mezzo importante, che lo ho scelto, perché piccolo.
Esso servirà a fare conoscere a molti questa mia Opera di amore fra
i miei Sacerdoti» (24 giugno 1974).
Ora mi sembra utile soffermarsi un poco a chiarire l'origine e la
forma letteraria del libro, i suoi pregi ed i suoi limiti e,
soprattutto, a tracciare alcuni criteri di sana teologia, che si
ritengono necessari per una sua esatta comprensione.
In questa indagine ci si è avvalso del notevole aiuto apportato
dalle Circolari 16 e 18 di don Stefano Gobbi ed, in particolare,
dalla precedente introduzione.
a) Origine e forma del libro.
Dal luglio 1973 don Stefano aveva iniziato ad annotare alcuni
pensieri limpidi e forti, che gli nascevano dall'anima.
In obbedienza al Direttore spirituale, si pensò di raccoglierli in
un Opuscolo di poche pagine e si riuscì così a preparare la prima
edizione, che fu presentata al raduno dei Sacerdoti del Movimento,
che si tenne a fine settembre dello stesso anno.
L'accoglienza fatta al medesimo fu piuttosto negativa. Perché un
tale rifiuto, nonostante si giudicasse il contenuto perfettamente
conforme a quanto, nella preghiera e nei colloqui, si era intuito
come il cammino del Movimento Sacerdotale Mariano? Per le stesse
ragioni per cui, anche oggi, il libro da molti trova difficoltà
nell'essere accettato.
- Anzitutto perché mancava di approvazione ecclesiastica. Essa non
era richiesta, trattandosi allora di una piccola pubblicazione
pro-manoscritto e fuori commercio.
- Poi per la forma letteraria con cui si presentava. Infatti indicava
l'indirizzo spirituale del Movimento come tracciato dalla Madonna
stessa, attraverso un fenomeno mistico detto «locuzione interiore»,
ed ai preti questo aspetto torna solitamente sgradito.
- Specialmente perché, con tanti messaggi che oggi circolano, dei
quali è lecito pensare che una parte sia di origine patologica ed
un'altra di discutibile autenticità, si temeva che, presentando il
libro sotto questa forma, si sarebbe esposto a trovare sul suo
cammino insormontabili ostacoli e gravi difficoltà, soprattutto da
parte delle autorità ecclesiastiche.
Queste perplessità però venivano gradualmente superate da una
sempre più vasta accoglienza fatta al libro da parte dei sacerdoti,
religiosi e fedeli e dal moltiplicarsi ovunque delle sue traduzioni
nelle principali lingue conosciute.
Si avvertiva da tutti, prima con una certa sorpresa e poi con
profonda gioia dell'anima, che esso era un mezzo molto povero e
piccolo, ma scelto dalla Madonna per la diffusione del Movimento in
ogni parte del mondo.
Il libro infatti è uno strumento, umanamente assai limitato,di cui
la Mamma Celeste ha voluto servirsi per attirare i Sacerdoti ed i
fedeli a loro affidati. Una volta attratti al suo Cuore materno.
Sacerdoti e fedeli verranno da Lei introdotti nell'intimo del Cuore
di Gesù, per vivere nel cuore della Chiesa, suo Corpo Mistico.
Se si prende fra le mani questo libro con rispetto, e lo si medita
con semplicità di cuore, ci si accorge di ascoltare una parola viva,
dolce come il miele e tagliente come una spada.
In esso viene proposta una spiritualità basata sulla Rivelazione e
la vita della Chiesa, attraverso pilastri luminosi quali S.
Giovanni Evangelista, i santi Francesco di Assisi e di Sales, S.
Luigi Grignion de Montfort, S. Giovanni Bosco, S. Teresa di Lisieux e
S. Massimiliano Kolbe.
Se ne può verificare la validità solo se la traduciamo in pratica:
dai frutti si conoscerà la qualità dell'albero.
Il libro non è organizzato in capitoli ben definiti e concatenati,
perché lo stesso Movimento Sacerdotale Mariano viene compreso più
chiaramente nelle sue esigenze e ricchezze, man mano che la Madonna
lo fa conoscere attraverso gli scritti di don Stefano Gobbi.
Lei stessa delinea, diffonde e stabilisce il M.S.M., in maniera tanto
discreta quanto grandiosa, ormai in ogni parte del mondo.
b) Pregi e limiti del libro.
I pregi e i limiti del libro derivano dall'essere un semplice, ma
prezioso strumento per il Movimento Sacerdotale Mariano.
1) È un mezzo prezioso per la sua diffusione.
Il M.S.M., si è ormai diffuso in ogni parte e vi è sempre giunto
attraverso il libro. Esso è stato spontaneamente tradotto nelle
principali lingue ed ha cosi potuto offrire ai Sacerdoti la
possibilità di conoscere il pressante invito della Madonna a
consacrarsi al suo Cuore Immacolato.
Da tutti i continenti i Sacerdoti, attirati dal suo invito materno,
hanno risposto con la loro adesione al Movimento, si sono affidati a
Maria, hanno iniziato a riunirsi nei Cenacoli e, in tal modo, l'Opera
della Madonna è riuscita a diffondersi ovunque e a giungere persino
nelle parti più remote e lontane della terra.
Quando don Stefano, per partecipare ai Cenacoli, si reca anche nei
luoghi più sconosciuti, trova la bella sorpresa di vedere il
Movimento già diffuso, poi deve riconoscere che il mezzo di una tale
diffusione è sempre stato il libro.
Il libro dunque adempie, in maniera meravigliosa, al compito di fare
conoscere ovunque il Movimento Sacerdotale Mariano.
2) È un mezzo prezioso per la comprensione del suo
spirito.
La meditazione di quanto è contenuto nel libro spesso riesce ad
operare vere trasformazioni nelle anime. Esso aiuta a vivere lo
spirito della consacrazione, e talvolta lascia nei Sacerdoti
l'impressione di rispondere a loro particolari necessità, li
incoraggia a superare circostanze difficili, li conduce gradualmente
a fare ogni cosa con Maria, per mezzo di Maria ed in Maria.
Le migliaia di lettere di adesione, inviate dai Sacerdoti ai vari
Centri nazionali, testimoniano questa realtà.
Cito, a conferma, alcuni brani di tre lettere di Sacerdoti, che ho
ricevuto.
Da un Sacerdote italiano: «Sono in possesso del vostro libro, che mi
ha fatto conoscere il mio Vescovo, ora defunto.
Egli leggeva abitualmente il libretto, l'aveva sempre in mano e,
quando i suoi occhi incominciarono a perdere la forza, ero io che
dovevo leggergli alcune pagine. Egli si dilettava, provava grande
utilità per il suo spirito, ne traeva gioia e fervore».
Da un Missionario in Brasile: «La mia paura è quella di fermarmi e
ne ho tanti di motivi. Questi sono elencati in quelle facili
tentazioni, che, or l'una or l'altra, sono il mio cibo di ogni
giorno. Poi, meditando il libro, rinnovo il mio atto di abbandono nel
Cuore Immacolato di Maria e, un po' alla volta, la fiducia rinasce.
Come vorrei vivere la consapevolezza di essere proprietà di Maria!».
Da un paese del centro America: «Sono un sacerdote ridotto allo
stato laicale da 14 anni; non pregavo più, travolto da una grave
crisi di fede e di morale. Sono professore in una grande Università.
Ho avuto tra le mani il vostro libro, ma per molti mesi non lo lessi,
credendolo un trattatello comune e corrente di devozione mariana.
Finalmente sentii il desiderio di aprire il libro, che non avevo
ancora aperto. Non so cosa successe in me. Dalla prima pagina si
svegliò un desiderio crescente di leggere più e più, un
fervore, un rinnovato amore a Gesù ed alla sua Chiesa. Mi sono
allora ricordato di ciò che avevo imparato in Seminario: a Gesù per
mezzo di Maria. Mi sono preparato durante tutto il mese di novembre e
1'8 dicembre ho fatto la mia consacrazione al Cuore Immacolato».
Pregi innegabili del libro sono dunque i contributi che esso riesce a
dare nella diffusione e nella comprensione dello spirito del
Movimento Sacerdotale Mariano.
3) I limiti del libro.
I limiti del libro sono evidenti e sono rappresentati dal fatto che
esso è uno strumento innegabilmente povero e piccolo.
Questa sua povertà e piccolezza si rileva in diverse maniere.
Anzitutto dalla forma: esso infatti si presenta sotto forma di
locuzioni interiori, e ciò può costituire per molti una pietra
d'inciampo alla sua accettazione.
Ma da parte di chi? In genere da parte di coloro che tendono a
respingere qualsiasi forma di intervento soprannaturale, perché
accolgono solo quello che passa attraverso il proprio giudizio
razionale.
Possono essere anche persone buone, preparate, colte, ma sono troppo
grandi e cosi restano scandalizzati di fronte alla estrema piccolezza
di questo strumento.
Anche dal contenuto si rileva la sua piccolezza.
Il libro infatti non è un trattato di teologia, né di mariologia e
non si presenta come un compendio completo di devozione mariana.
Neppure sviluppa, in maniera sistematica, le ragioni bibliche e
teologiche in favore della esperienza spirituale della consacrazione
a Maria, e che pure sono di notevole peso e valore, come è provato
dal trattato sulla vera devozione del Montfort.
Esso espone, con un linguaggio estremamente semplice, quello che la
Mamma Celeste oggi desidera dai Sacerdoti, suoi figli prediletti. Si
tratta di pagine scelte da un diario, il cui contenuto però
corrisponde alla dottrina rivelata ed all'insegnamento della Chiesa.
Ha sapore di un colloquio tra Madre e figli, in uno stile, al primo
impatto col libro, che può sembrare troppo dolce, in alcuni casi, e
troppo aspro in altri. Alcuni temi poi ritornano con martellante
insistenza, mentre altri vengono quasi ignorati.
Non si è di fronte ad un'opera scritta a tavolino, che sviluppi un
canovaccio già predisposto. Perché la delusione non porti al
rifiuto del libro, occorre tenere presente che qui è doverosamente
presupposto quanto ogni Sacerdote deve sapere e cioè che, per la sua
vita interiore, per il suo apostolato, per vivere in comunione
con tutta la Chiesa ed il mondo, egli deve attingere dalla
Rivelazione, dal Magistero, dalle fonti della sana filosofia,
teologia, letteratura, ascetica e mistica.
La base teologica del M.S.M. infatti è costituita da tutta la
dottrina mariana contenuta nella Sacra Scrittura, illustrata dai
Padri ed esposta dal Magistero della Chiesa. Il libro non vuole
essere un compendio di essa, poiché nella Chiesa esistono già
istituzioni specializzate a questo scopo.
Nulla pertanto è più contrario alla verità della idea. che
alcuni si fanno, di trovare, negli aderenti al Movimento Sacerdotale
Mariano, dei Sacerdoti allergici alla sana scienza teologica o
sentimentali o creduloni.
Al contrario, si può serenamente attestare che, fra quelli che hanno
inviato la loro adesione al Movimento, vi sono Sacerdoti che godono
di particolare rilievo nel settore culturale, altri che occupano
posti di grande responsabilità, altri addetti ad umili mansioni,
ciascuno con i suoi pregi e i suoi difetti, tutti però sono fra le
persone interiormente più equilibrate.
Un Sacerdote di Irlanda ha osservato che nel libro è compendiata la
dottrina del Montfort sulla consacrazione, la via dell'infanzia
spirituale di S. Teresa del Bambino Gesù e l'attuazione del
messaggio di Fatima. A ciascuno il compito di farne una verifica.
A me sembra che vi sia veramente tale sintesi perché, per vivere la
consacrazione a Maria, occorre offrirsi a Lei in una schiavitù di
amore, la quale si realizza concretamente vivendo come bambini
affidati al suo Cuore Immacolato, cosi da lasciarsi, con estrema
docilità, nutrire, vestire e condurre da Lei in ogni momento.
Se mai ora può sorgere una domanda estremamente interessante: perché
la Madonna ha voluto scegliere uno strumento così piccolo e
limitato?
«Tu non hai capito, figlio, che lo ho scelto la stoltezza per
confondere la saggezza e la debolezza per sconfiggere la forza» (27
settembre 1973).
Il segreto è tutto qui.
Ma è lo stesso segreto del Vangelo. Gesù non ha condannato i
saggi ed i sapienti, però ha ringraziato il Padre Celeste di avere
nascosto ad essi i misteri del suo Regno e di averli rivelati ai
piccoli.
Certamente ogni aderente al Movimento Sacerdotale Mariano ha il
dovere di leggere e di meditare quanto viene contenuto nel piccolo,
ma prezioso strumento del libro, se vuole vivere il suo atto di
consacrazione al Cuore Immacolato di Maria e contribuire cosi a
realizzare il suo materno disegno di salvezza e di misericordia.
c) Criteri teologici per la sua comprensione.
La locuzione interiore.
1) Lasciando libertà a ciascuno di tenersi le proprie convinzioni in
proposito, si crede di poter affermare, con ponderata sicurezza, che
in questo libro sono presentate delle «locuzioni interiori».
Purtroppo la teologia mistica è poco conosciuta: alcuni fenomeni o
vengono sottovalutati, fino ad essere derisi aprioristicamente o
sopravvalutati sino a ritenerli quasi alla pari della Rivelazione
ufficiale.
Si dimentica che la Grazia ci fa veri figli di Dio e che Maria è
vera Madre nostra. Non si ricorda abbastanza che la preghiera non è
un monologo, ma un dialogo, in cui la parte più considerevole deve
essere lasciata ai celesti interlocutori.
Si sa che Dio ha infinite possibilità di comunicare con i suoi
figli, scegliendo per ciascuno la forma più adatta, oltre a quelle
ufficiali che tutti conoscono.
2) Che cosa è una locuzione interiore? Anzitutto è doveroso
precisare che essa non è un fatto strano, né sensazionale, ma è un
fenomeno mistico presente nella vita della Chiesa e descritto nei
manuali di teologia spirituale.
Essa non è una comunicazione sensoriale con Gesù, la Madonna o i
Santi, come avviene nelle autentiche apparizioni.
Qui non si vede con gli occhi, non si ascolta con le orecchie, non si
tocca nulla.
Non è nemmeno però solo quella buona ispirazione, quella luce che
lo Spirito Santo fa piovere ordinariamente nella mente e nel cuore di
chi prega e vive di fede.
Se si tratta di un fenomeno autentico, la locuzione interiore è il
dono di quanto Dio vuole fare conoscere ed aiutare a compiere, ed il
suo rivestirsi di pensieri e di parole umane, secondo lo stile e la
grafia di chi riceve il messaggio.
La persona diventa strumento di comunicazione, pur mantenendo intatta
la sua libertà, che si esprime in un atto di adesione all'azione
dello Spirito Santo.
Mentre accoglie la parola del Signore, il suo intelletto rimane come
inattivo: cioè non va alla ricerca né dei pensieri, né del modo di
esprimerli, come avviene, ad esempio, in chi scrive una lettera o
prepara un discorso impegnativo.
3) S. Giovanni della Croce chiama locuzioni, o parole soprannaturali
formali, quelle parole distinte che lo spirito riceve non da sé, ma
da un'altra persona, talora stando raccolto, talora no. (Salita del
Monte Carmelo: cap. 26, n. 2).
Il Tanquerey definisce le locuzioni, o parole soprannaturali, come
manifestazioni del pensiero divino intese dai sensi interni o
esterni. (Compendio di teologia ascetica e mistica: cap. 3, n. 1494).
Si può dunque dare delle locuzioni interiori questa definizione:
«Esse sono parole chiarissime, avvertite dalla persona che le riceve
come se nascessero dal cuore, e che, collegate fra loro, formano un
messaggio».
Il richiamo del Cielo è quasi sempre improvviso: è il Signore,
oppure sono la Madonna, gli Angeli ed i Santi, che hanno l'iniziativa
del momento e del contenuto del messaggio.
4) Per discernere le locuzioni autentiche da quelle spurie,
che sono frutto di deliberato inganno o di morbosa auto-suggestione o
addirittura di interferenza di Satana, ci sono norme abbastanza
precise. La letteratura in proposito non è ricca, né aggiornata;
aiutano gli scritti dei grandi mistici (S. Giovanni della Croce, S.
Teresa d'Avila, S. Ignazio, S. Caterina da Genova e da Siena) e gli
studi e trattati di teologia spirituale del Tanquerey, di Royo Marin,
di A. Poulin, di Garrigou-Lagrange, ecc.
Meno facile invece è misurare il peso dell'elemento umano, di cui
viene a rivestirsi la ineffabile Parola di Dio, per arrivare alla
comprensione di quanto il messaggio contiene di essenziale e di
universale, di divino insomma.
Si sente dire frequentemente che i messaggi, come quelli contenuti
nel libro, sono troppo frequenti e prolissi.
Si fa una comparazione con lo stile del Vangelo e delle Apparizioni
approvate dalla Chiesa, dimenticando che si tratta di manifestazioni
della Parola di Dio molto diverse, e non solo per autorità, ma anche
per modalità.
Nel rispetto di ogni persona e della sua libertà, perché si
dovrebbe fare eccezione solo per Dio, come se ci dovesse chiedere
permesso e adeguarsi ai nostri gusti nello scegliere i luoghi, i
tempi, i modi e gli strumenti per comunicare con i suoi figli?
Bisogna crescere nello spirito di Sapienza, per gioire con Gesù,
quando esclama: «Ti ringrazio. Padre, perché tieni nascosti i tuoi
segreti ai dotti ed ai saggi, mentre li riveli ai bambini», e per
esultare con l'anima della Mamma Celeste, quando canta: «I poveri
hai riempito di beni e i ricchi hai rimandato a mani vuote».
Le locuzioni interiori del libro.
Nel caso specifico del libro «Ai Sacerdoti figli prediletti della
Madonna» è bene tenere presenti questi criteri teologici,che
possono essere di aiuto per una sua più profonda comprensione.
1) Ciò che viene da Dio porta sempre un profondo senso di pace,
suscitando verso di Lui maggiore umiltà e confidenza; aiuta a
distaccarci dal male ed a realizzare il bene in una forma semplice,
costante; è rispettoso della nostra libertà e di quella del
prossimo.
Chi scrive ed opera in nome di Dio edifica per il senso di
equilibrio, di umanità, di fortezza d'animo, pur nel contesto dei
limiti e dei difetti umani.
Se qualche passo di questo libro portasse turbamento, sarebbe meglio
rimandarne la lettura a tempi migliori, piuttosto che mettersi in
angustie.
2) Dio può e vuole comunicare, in ogni momento della storia, con i
suoi figli viventi sulla terra. Esiste per noi cristiani la
possibilità di conoscere se è veramente parola di Dio quella che ci
giunge, confrontandone il contenuto con la Rivelazione, custodita
fedelmente e presentata infallibilmente dal Magistero della
Chiesa.
Nel nostro caso l'insieme del messaggio, come ogni singola parte,
deve essere letto e vissuto nel contesto della dottrina cristiana.
Lo scopo di queste locuzioni è quello di condurre più facilmente e
stabilmente i Sacerdoti alla santità di vita, ricordando che:
a) La maternità di Maria, con i diritti ed i doveri che ne
conseguono per Lei e per me, mi riguarda personalmente.
b) La Madonna, che è la più umile e la più pura delle creature,
non è fine a se stessa, ma è la Madre che genera ed educa i figli
adottivi, completando l'opera compiuta nel figlio Gesù.
La mèta è quindi solo la glorificazione della Santissima Trinità,
cui è chiamato un Sacerdote che si sforza di realizzare la sua
vocazione.
c) Essendo Maria Madre della Chiesa, il contesto storico della sua
azione e della nostra risposta è l'ubbidienza, l'unione senza
incrinature con chi nella Chiesa ha il ministero dell'autorità, cioè
il Papa, i propri Vescovi ed i legittimi Superiori.
d) Poiché il Sacerdote è uomo dedicato a Dio a vantaggio degli
uomini, egli si sente in dovere di comunicare ai suoi fedeli la
gioia, la ricchezza e gli impegni della consacrazione alla Madonna,
da lui, per primo, fatta e vissuta.
3) Mentre non si fa questione di età, di doti umane, di prestigio e
tanto meno delle personali esperienze passate, positive o negative
che siano, per essere accolti nel M.S.M., non comprenderebbe nulla
del medesimo colui che volesse entrarvi con spirito settario.
Nella Chiesa c'è la sostanza che rimane immutabile e vi sono le
forme esterne, di cui la Parola e la Vita si rivestono e che, come un
vestito, cambiano col tempo.
Gli inguaribili nostalgici del tempo passato confondono l'antico, che
vale sempre, con il vecchio che può essere sostituito.
Così pure i famelici ricercatori di nuove esperienze sembrano
saperne una di più dell'Eterno Padre, e in dovere di sollecitare
iniziative allo Spirito Santo, quasi che la salvezza di ogni anima
non camminasse sugli unici binari della preghiera e della penitenza.
4) Siccome le componenti e le espressioni della dottrina e della vita
cristiana sono varie e complesse, in questi scritti non si intende
sottovalutare e tanto meno condannare nessuna di esse.
Se qualche espressione, ad esempio, verso la teologia contemporanea
sembra forte, si deve intendere che l'appunto non è fatto alla
teologia, ma al modo poco prudente con cui viene presentata da alcuni
sedicenti teologi e a come viene recepita, ancor peggio, da altri.
Un altro esempio: alcuni temi, come quelli sociali e pastorali, non
sono trattati espressamente sia perché il libro, non essendo una
enciclopedia, non può dare risposta ad ogni domanda, sia perché chi
veramente si affida alla Madonna non discute soltanto nelle debite
sedi, ma vive e risolve i concreti problemi pastorali e sociali.
Basterebbe ricordare don Bosco,don Orione e lo stesso Papa attuale.
5) Nel fenomeno delle locuzioni interiori riportate nel libro, don
Stefano, in atteggiamento di estrema normalità, né in trance, né
in estasi, scrive di seguito e senza fatica mentale, senza
ripensamenti e correzioni, quanto percepisce interiormente,
esprimendolo senza farvi attenzione, secondo la ricchezza e la
povertà del proprio stile e temperamento, anche quando si tratta di
fare emergere verità prima non conosciute dal soggetto, o
addirittura prima da lui non ritenute per tali.
Dagli scritti di don Stefano Gobbi si è preferito scegliere quelle
pagine che illuminano meglio l'affidamento totale alla Madonna, in un
clima di evangelica infanzia spirituale.
Sulla validità dei medesimi ci si è attenuti ai criteri classici e
tradizionali:
- la corrispondenza con la Verità rivelata;
- l'atteggiamento costante di umiltà e di ubbidienza;
- alcune conferme domandate umilmente a Dio;
- la disponibilità serena del soggetto e la pace che precede e segue
la divina comunicazione.
Come segno positivo si è creduto però di privilegiare l'enorme bene
che il M.S.M. ha già fatto nelle anime di decine di migliaia di
Sacerdoti, parecchi dei quali si trovavano in situazioni di crisi, ed
il bene compiuto in moltissimi fedeli.
Dai meravigliosi frutti prodotti c'è da dedurre che la causa va solo
ricercata nella luce spirituale che dallo Spirito Santo, per
intercessione del Cuore Immacolato di Maria, scende nella mente e nel
cuore di chi prende fra le mani questo libro.
6) Siccome, in questo periodo di notevoli trasformazioni per la
Chiesa e per il mondo, si moltiplicano casi di persone, che si dicono
privilegiate di doni carismatici, come visioni, locuzioni, dono delle
guarigioni, ecc., il M.S.M. prende questo atteggiamento:
- Non fa unità, fino ad identificarsi, con nessuna associazione,
persona o fatto, che presenti aspetti soprannaturali.
Riconosce di non avere il diritto né di approvare, né di
condannare, perché questo compito tocca alla Chiesa. Lascia libero
ogni Sacerdote di comportarsi, a titolo personale, come la prudenza
gli suggerisce, sempre però in perfetta ubbidienza all'Autorità
ecclesiastica.
- Quando invece si tratta di rivelazioni, che contengono dottrine in
contrasto con il Magistero, o di persone che escono chiaramente dai
moduli della normalità umana e dell'equilibrio cristiano, deve
mettere in guardia i suoi mèmbri, perché restino nella totale
fedeltà alla Chiesa.
- In riferimento a persone e ad avvenimenti, che la Chiesa ha voluto
approvare, il M.S.M. rispetta al massimo le scelte ed i gusti di
ciascuno, anche se non può prescindere da quanto è avvenuto a
Fatima, fatto di importanza universale, non ancora ben compreso ed
ancor meno testimoniato, anche se è stato ufficialmente accolto
dalla Chiesa. Basti ricordare i papi Paolo VI e Giovanni Paolo 11,
che si sono recati pellegrini alla Cova da Iria.
d) Consigli utili per chi legge.
1) Come è ovvio, gli aderenti al M.S.M. devono accettare in primo
luogo tutto il patrimonio della Rivelazione, nella luce del Magistero
ufficiale.
Sono invece liberi di accogliere o di non dare importanza o di
rifiutare scritti e avvenimenti che vengono chiamati genericamente
come «rivelazioni private».
Siccome si conosce poco la dottrina e la storia mistica, è facile
cadere o nel fanatismo scanzonato di chi, per preconcetto, nega e
ridicolizza tutto in partenza o nel fanatismo ingenuo di chi accetta
tutto senza alcun discernimento.
Occorre allora tenersi lontani da due eccessi:
- la credulità infantile, che non prende in esame la persona e
l'avvenimento, per verificare la credibilità su un piano umano,
prima ancora che soprannaturale. Gli strumenti di Dio, pur nella loro
piccolezza e povertà, presentano sempre una nota di dignità e di
purezza e non mancano loro, come per i veri apostoli, i segni dello
Spirito Santo che li accompagna.
- la superficialità orgogliosa, che rifiuta o addirittura combatte
quanto invece potrebbe essere opera di Dio. Si dimentica, in
concreto, quello che si rispetta in astratto, e cioè la perfetta
libertà di Dio e di tutto il Paradiso di comunicare con noi,
pellegrini sulla terra.
2) Nel leggere questo Diario, che per molti Sacerdoti è già
diventato un libro di quotidiana riflessione, occorre accogliere le
singole espressioni con criterio, cioè nel senso buono che si ricava
da tutto l'insieme.
Si prenda, ad esempio, il consiglio della Madonna di rinunciare ai
giornali e alla televisione. Esso può essere accolto, in qualche
caso, alla lettera. Per molti Sacerdoti vorrà dire piuttosto di non
sciupare ore preziose, seguendo programmi frivoli e tendenziosi e di
non leggere gli avvenimenti del mondo nella visuale materialistica di
gran parte dei mezzi attuali di comunicazione sociale.
Un altro esempio si ha nelle frequenti frasi, che a prima vista
possono lasciare sconcertati, in cui si afferma che il trionfo del
Cuore Immacolato di Maria coincide con la venuta del Regno
glorioso di Cristo.
Esse vanno naturalmente interpretate nella luce di quanto insegna la
divina Scrittura (Apocalisse, capitolo 20, 1-7) ed il Magistero
autentico della Chiesa. A proposito si vedano i frequenti riferimenti
che, nella sua prima enciclica «Redemptor Hominis» ed in altri
importanti documenti, il papa Giovanni Paolo Il fa sulla Chiesa del
secondo avvento che attende la seconda venuta di Gesù.
3) Un altro consiglio sta nell'invito ad accettare il carattere di
uno strumento piccolo, quale è questo libro. La Madonna lo vuole
cosi, secondo lo stile della Provvidenza che, come S. Paolo insegna,
sceglie ciò che, secondo il mondo, è debole e povero, per
confondere la scienza terrena e la potenza diabolica.
4) Poiché l'aria fumosa che si respira e l'astuzia del Demonio
possono giocare brutti tiri, non ci si deve fermare alle apparenze,
talvolta morbide, dello stile.
I Sacerdoti, che si sono abituati all'azione educatrice di Maria,
testimoniano come Ella agisce con dolcezza, ma anche con fermezza.
Non per nulla l'eterno Padre le ha affidato, perché lo generasse
nella natura umana e lo educasse al Calvario, il Figlio suo
Unigenito.
Se la Madonna ci prende con le belle maniere è perché ci ama come
una mamma e per distenderci poi, senza che ci ribelliamo, sul legno
della Croce, trasformandoci in copie simili a Gesù crocifisso.
Altro che sentimentalismi!
5) Anche i numerosi riferimenti ai tempi cattivi che viviamo ed al
doloroso futuro che ci attende vanno sempre interpretati nella loro
giusta prospettiva, che è quella indicata dalla Sacra Scrittura.
Quante volte ed in quanti modi il Signore ha minacciato di castigare
il suo popolo, proprio nel tentativo di sospingerlo sulla strada
della conversione e del ritorno a Lui. Si pensi, come esempio, alla
predicazione del profeta Giona, inviato da Dio ad annunciare la
distruzione della città di Ninive.
Molti si sono fermati perplessi proprio di fronte al carattere
profetico che rivestono alcuni messaggi. E si sono posti la domanda:
è poi vero quanto è scritto? Succederà quanto viene predetto? E se
non si verificasse, quale credibilità possono ancora avere le parole
del messaggio?
Da una attenta lettura del libro si ricava la risposta più
appropriata a tutte queste domande. Eccola:
«Non fermatevi alle predizioni che vi dono, cercando di farvi
comprendere i tempi che vivete. Come mamma, vi dico i pericoli che
correte, le minacce che incombono, quanto potrebbe capitarvi di male,
solo perché questo male può essere ancora da voi evitato, i
pericoli possono essere sfuggiti, il disegno della Giustizia di Dio
può venire sempre mutato dalla forza del suo Amore misericordioso.
Anche quando vi preannunzio i castighi, ricordate che tutto, in ogni
momento, può essere cambiato dalla forza della vostra preghiera e
della vostra penitenza riparatrice. Non dite dunque: - Quanto ci. hai
predetto non si è avverato -, ma ringraziate con Me il Padre Celeste
perché, dalla risposta di preghiera e di consacrazione, dalla vostra
sofferenza, dalla immensa sofferenza di tanti suoi figli. Egli sposta
ancora lo spazio della divina Giustizia, perché possa fiorire quello
della grande Misericordia» (21 gennaio 1984).
6) Occorre possedere una solida maturità evangelica, che impedisce
sia il disprezzo o la svalutazione aprioristici anche di un libro
come questo, sia la sua sopravvalutazione.
Essa darà, in altre parole, il giusto senso del rispetto di una;
esperienza, che si ritiene trasmetta un messaggio, e della libertà
interiore con cui deve essere accolta.
La percezione che nessuna parola e nessun messaggio sono la Parola, e
la consapevolezza che, in fenomeni quali le locuzioni, si può
inserire anche una misura notevole di soggettivo e di umano, non deve
per principio rendere radicalmente i sospettosi.
Bisogna guardare e valutare e, come diceva S. Paolo, ritenere ciò
che di buono vi si coglie e se ne può ricavare.
Un giusto rispetto deve dunque accompagnare in partenza
l'accostamento a libri come questo.
Ma il rispetto si allea da sé con un senso di libertà, che nasce
dalla capacità di collocare al giusto posto anche «i messaggi» che
tali libri intendono trasmettere.
Si è detto e ripetuto: le parole della Madonna, che qui vengono
fatte conoscere, non sono né un nuovo Vangelo, né una nuova fede.
Conducono e fanno ritrovare - secondo una loro tipica risonanza e
prospettiva - il Vangelo e la fede.
Quindi anche un libro come questo potrà essere accolto, secondo la
sua misura di verità, e condurre cosi alla Verità che è Cristo e
sarà il modo più giusto di vivere, da autentici «fanciulli»
evangelici, il rapporto con la Madre del Signore e nostra.
7) Questo invito ad una fede ingenua e disarmata, nei confronti della
Madre di Cristo e della Chiesa, traccia una specie di linea di forza,
secondo cui orientare uno stile di vita e di personalità cristiana.
Essa dovrà trovare la propria collocazione nell'insegnamento
mariologico della Chiesa, quale, ad esempio, si è espresso nel
Concilio Vaticano II (Lumen Gentium, capitolo VIII).
Nessuna locuzione, neppure quelle raccolte in questo libro, può
surrogare o porsi in parallelo con la proposta pubblica, ufficiale
della fede della Chiesa, da cui apparirà la fisionomia completa di
Maria e della sua missione.
Entro la Chiesa occorre collocare e prestare anche uno stile di
infanzia nel rapporto con lei, e quindi nella vita e nella missione
apostolica.
Maria è nella Chiesa e conduce a Cristo nella Chiesa: a quella
Chiesa che si è recentemente espressa nel Concilio Vaticano Il e che
si è data delle mete pastorali, che un prete deve fare proprie.
È nel segno della totale docilità della fede, che Maria conduce a
vivere il mistero della Chiesa: e quindi accettandone - ed orientando
ad accettarne - anche la dimensione ministeriale - apostolica.
Anche un prete, un prete diocesano in particolare, non potrà trovare
tutti i contenuti del suo essere prete e della sua missione in questo
libro: vi potrà trovare eventualmente una prospettiva, un punto di
vista, un centro unificatore ed un principio di animazione del suo
sacerdozio, e prima della sua personalità cristiana.
E ciò non sarà né a detrimento dell'attenzione alla pastorale
della sua Chiesa, né a detrimento della giusta attenzione alla sana
teologia.
8 Finalmente un ultimo consiglio per chi si accosta alla lettura di
questo libro.
Si guardi più alla sua sostanza che alla forma e lo si prenda in
mano non con prevenzione, ma con umiltà e semplicità di cuore.
Lo si legga senza presunzione e senza avidità.
Si torni a meditarlo con calma e con amore.
E poi si passi alla sua verifica nella vita di ogni giorno, facendo
personale esperienza di quanto la Madonna chiede e promette.
Le decine di migliaia di Sacerdoti che, in questi anni, hanno fatto
cosi, non se ne sono pentiti; anzi pregano la Madonna perché altri
seguano la stessa strada.
Don Stefano Gobbi
Milano, 8 Dicembre 2007
Solennità dell'Immacolata
Novantesimo delle Apparizioni di Fatima